A scuola dopo la pausa estiva

Settembre è il momento in cui i ragazzi si trovano a dover riprendere la propria attività dopo il lungo intervallo estivo durato quasi tre mesi. L’estate, oltre a rappresentare il periodo dedicato al dovuto riposo dopo le fatiche dei lunghi mesi precedenti, purtroppo talvolta è anche la fase in cui vengono parzialmente dissipate alcune abilità e buone pratiche acquisite con tanta fatica.

Come un atleta che riprende la propria preparazione precampionato, anche uno studente ha la necessità di cominciare ad “alzare i giri” del proprio motore e potenziare alcuni aspetti che andranno a influire sul proprio andamento accademico della nuova stagione.

Nello studio, analogamente a quanto avviene nello sport, possiamo individuare quattro aree principali di allenamento che, con terminologia mutuata dalle discipline sportive, possiamo identificare come area tecnica, tattica, atletica e mentale.

🔸 La parte “tecnica” e quella “tattica” — che fanno riferimento alle singole attività di studio, alle tecniche di apprendimento, alla metodologia di preparazione alle interrogazione e verifiche… — sono aree di specifica competenza dei docenti e, in supporto ad essi, eventualmente di professionisti che si occupano di ripetizioni e tutoring.

🔸La parte “atletica” riguarda invece la cura di sé, del benessere psico-fisico attraverso la regolazione del riposo e dell’alimentazione, lo svolgimento di congrue attività fisiche extra-scolastiche… ed è gestita direttamente dai genitori e, su loro delega, dagli istruttori sportivi delle discipline eventualmente praticate dai ragazzi.

🔸E l’area “mentale”?

È posta un’attenzione specifica a questa parte fondamentale dell’allenamento richiesto ai ragazzi per affrontare al meglio le proprie attività?

Anche in ambito scolastico – come peraltro in tutti gli altri aspetti della vita – ciò che spesso fa la differenza per il conseguimento dei propri obiettivi è l’approccio mentale con cui i ragazzi affrontano le varie situazioni in cui sono impegnati: la partecipazione alle lezioni, lo studio personale, il sostenimento di interrogazioni, verifiche, esami.

Come genitori normalmente ci occupiamo, a ragione, del livello della scuola e della preparazione dei docenti, di fornire assistenza allo studio ai ragazzi se si trovano in difficoltà, di organizzare il loro tempo extrascolastico… ma talvolta ignoriamo o trascuriamo l’aspetto mentale salvo ritrovarci, a pochi mesi dall’inizio dell’anno scolastico, con figli poco motivati nello studio, assillati da emozioni negative all’avvicinarsi di importanti interrogazioni e verifiche e con risultati scolastici inadeguati.

Un supporto importante per l’approccio mentale può essere fornito dal Teen Coaching professionale (*) mediante il quale il ragazzo o la ragazza sono accompagnati in un processo volto

  • alla conoscenza di sé, dei propri punti di forza e delle risorse sui cui fare affidamento;
  • alla definizione di specifici obiettivi di cambiamento/miglioramento;
  • all’elaborazione e messa in atto di piani d’azione che potranno riguardare la gestione del tempo giornaliero e settimanale, l’approccio allo studio, le relazioni con i compagni di scuola e i docenti…

Come effetto di ciò, mediante la propria attivazione personale nel percorso di Coaching, avranno la possibilità di trovare dentro di sé la motivazione che li spinge ad affrontare l’impegno scolastico, di saper gestire le situazioni emotive correlate al susseguirsi di richieste prestazionali da parte dei docenti, di migliorare la propria preparazione specifica che è la premessa per poter ottenere determinati risultati scolastici.

NOTA

(*) Il Coaching professionale è un rigoroso metodo di evoluzione della persona basato su solide teorie ed esercitato in Itaia ai sensi della Legge 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi” e descritto come Servizio di Coaching nella Norma UNI 11601:2015 “Coaching – Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”.